• 3 giorni
  • Gruppo in formazione
  • 230
  • 20/21/22 giugno

Dettagli

Monti Sibillini in Technicolor , dalla tavolozza dei colori di Castelluccio, al turchese del Lago di Pilato, alle arenarie rosse arancio delle Lame Rosse

Escursioni variegate di diverso tipo che ci presenteranno gli splendidi colori che si possono trovare nell’area dei Sibillini in questa stagione.

Faremo una facile camminata a “Pian Grande” di Castelluccio, dove saremmo davvero immersi in una tavolozza di colori offerta da madre natura, e i paesaggi che appariranno ai vostri occhi vi lasceranno senza fiato con le montagne che svetteranno verso l’alto diventeranno un tutt’uno con il cielo e la maestosità del Monte Vettore con i suoi 2.476 mt. di altitudine vi lasceranno incantati davanti a tale bellezza, come nel film “al di là dei sogni”, di Robin Williams.

L’altro percorso è quello delle “Lame Rosse” , un canyon che ricorda molto alcuni scorci dell’Arizona, dopo aver costeggiato prima, lo splendido Lago di Fiastra.

Insomma, preparate le macchine fotografiche, ne avrete sicuramente bisogno, in questo Week End molto, molto colorato.

Andremo alla scoperta di alcune meraviglie naturali in un questo particolare weekend che trascorreremo nell’Appennino umbro/marchigiano, a cavallo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e il Parco Regionale di Colfiorito, dove si ergono imponenti monti con oltre venti vette che superano i duemila metri fino a raggiungere i 2.476 m. con il Monte Vettore, il più alto del gruppo.
Il parco comprende un territorio di oltre 70.000 ettari, forgiato dalle forze della natura e dipinto a tratti da millenni di storia e cultura locale dove, ancora oggi, si percepisce la magica presenza della mitica Sibilla, aleggiano i ricordi di antichi riti e si tramandano suggestive leggende.

Il parco regionale di Colfiorito, invece aa una superficie di 338 ettari, ed è composto da uno sterminato altopiano con al centro elementi di eccezionale valore: la palude omonima dichiarata patrimonio dell’umanità dalla Convenzione di Ramsar. Il paesaggio intatto dei piani carsici e dei colli è quello, immutato della storia delle civiltà agricolo-pastorali dell’Appennino.

Questo luogo è compreso nel comparto dell’Appennino centro-occidentale, all’interno di un complesso di conche tettonico-carsiche pianeggianti e di grande estensione, compreso tra Umbria e Marche, denominato Altipiani di Colfiorito.

Due ambienti profondamente diversi, anche se vicini, rendono questo week-end variegato con ambienti molto diversi tra di loro.

 

  • 3 giorni/2 notti (trattamento mezza pensione in camera doppia, comprese bevande-base) in Hotel***
  • Assistenza di una Guida Ambientale Escursionistica (Aigae)
  • Colazioni e Cene
  • Assicurazione medico bagaglio

La quota comprende

La quota non comprende

  • Spese di viaggio da e per Genga e tutti gli spostamenti locali
  • Mance varie
  • Pranzi
  • Tutto quanto non previsto nella “quota comprende”

What to Expect

I Monti Sibillini sono una catena montuosa dell’Appennino centrale, situata tra le Marche e l’Umbria. Il cuore dell’area è protetto dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, istituito per tutelare la straordinaria biodiversità e i paesaggi suggestivi. 

  • Altipiano di Castelluccio
  • Lame Rosse il canyon delle Marche
  • Lago di Fiastra
  • Rasiglia, la Venezia dell'Umbria
  • Cascate del Menotre
  • Borghetto di Pale
  • INFORMAZIONI UTILI: 🎒 𝗘𝗤𝗨𝗜𝗣𝗔𝗚𝗚𝗜𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 Scarponcini da trekking, cross o trial con ottima suola scolpita, integra antiscivolo. Zaino comodo e stabile, adatto alle escursioni. Abbigliamento a strati comodo e adatto alle temperature della stagione e dalla montagna Un capo impermeabile (mantella, giacchetto, k-way, poncio, guscio o simili) da utilizzare in caso di necessità. Guanti se in Inverno. Eventuali Medicinali a stretto uso personale. ATTREZZATURA FACOLTATIVA (ma consigliata) 2 Bastoncini Un cambio completo da lasciare in auto per fine escursione Cappellino, occhiali da sole, crema solare. Spray Repellente anti-insetti (se in estate) Macchinetta fotografica. ALIMENTAZIONE E BEVANDE Acqua a sufficienza per i fabbisogni personali, si consiglia comunque almeno 1,5 litri a persona Una bevanda calda per stemperare il freddo (se in inverno) Snack energetici e frutta

Itinerario

Venerdì 20 giugnoCamminate nell’Altopiano di Castelluccio (Pian Grande)

Cammineremo a Pian Grande, che si estende per circa 7 km con una larghezza media di 3 km e un’altitudine che varia dai 1300 ai 1252 m, è il maggior altipiano carsico in Italia,dopo la Piana del Fucino ed è circondato interamente dalle dorsali dei Monti Sibillini. La fioritura di Castelluccio dipinge con le sue pennellate di colori l’altopiano di Castelluccio trasformandolo in un quadro impressionista dalle mille sfumature.
Faremo una lenta camminata per poter coglier tutti gli scorci possibile, per cogliere le varie sfumature da diverse angolazioni e punti di vista. Non staremo più a guardare l’orologio o i Km percorsi, siamo in un grande altopiano dove possiamo muoverci a piacimento sui sentierini tracciati, avendo cura di non uscire da questi ultimi, evitando così di rovinare e danneggiare le fioriture. Abbiamo tutto il tempo per fotografare queste tavolozze colorate, e assaporare la magia di questi colori.

Cena e pernottamento in Hotel.

Sabato 21 giugnoLame Rosse - Lago di Fiastra

Dopo il check-in in Hotel, partiamo subito verso il canyon delle Marche“, le Lame Rosse di Fiastra sono uno dei luoghi più affascinanti dei Monti Sibillini. Queste formazioni a forma di pinnacoli e torri sono costituite da un mix di ghiaia, argilla e limi formatosi grazie all’erosione degli agenti atmosferici. Ciò che caratterizza ciò che viene anche definito “un assaggio di Cappadocia” è il colore rosso, particolarmente intenso al tramonto. Si tratta di uno spettacolo molto suggestivo, una vista che lascia senza fiato tanta è la bellezza che riesce a sprigionare.

Volete mettere la suggestione dell’uscire da un normale sentiero nel bosco e trovarsi davanti a guglie altissime color ocra non lascia certo indifferenti. E si merita appellativi importanti. Canyon appunto.

Se vi state chiedendo cosa sono le Lame Rosse, si tratta di pinnacoli di terra di colore rossastro. Guglie che svettano nel cielo e che sono sicuramente le protagoniste assolute di questo trekking nelle Marche.

Un paesaggio straordinario quello delle Lame Rosse, cuore dei Monti Sibillini. Guglie e pinnacoli di roccia rossa svettano sull’azzurro del cielo regalando scorci unici.

Dal fenomeno apparentemente semplice dell’erosione nascono le caratteristiche Lame Rosse del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il rumore dello sfregamento delle rocce rossastre sotto i nostri piedi ci unirà alla storia geologica del sito, di quando la roccia era solo sedimento che poi si è consolidata e di nuovo torna, in tempi recenti, a sfaldarsi.

Lame deriva da “lamare” che in dialetto locale sta a significare un evento franoso, qualcosa che si disgrega. Questo ci rimanda all’origine del geosito ed alle sue caratteristiche forme, ma ci

permette anche di percepirne la fragilità e la delicatezza del luogo. Un luogo vivo, in costante in mutamento.

L`itinerario ci porta all`interno del fosso della regina, dove potremmo avventurarci tra pinnacoli e guglie delle Lame Rosse mentre durante il percorso godremo di vari punti panoramici sul turchese lago di Fiastra ed i pendii verdeggianti dei Monti Sibillini.

Cena e pernotto in Hotel

🥾 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗧𝗧𝗘𝗥𝗜𝗦𝗧𝗜𝗖𝗛𝗘:

 DIFFICOLTA’ PERCORSO: Escursionistico (T/E – riferimento alla tabella CAI al link https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Italia )
 LUNGHEZZA PERCORSO: 6Km
 DISLIVELLO: circa 200 mt.
 DURATA ESCURSIONE: 3 ore
 PRESENZA GUADI: no
 CANI CONSENTITI: si

 PRESENZA TRATTI ESPOSTI: no

 PRESENZA DI TRATTI SOTTERANEI: no

 TIPO DI TERRENO: Sentiero, Sottobosco, Roccioso Brevi tratti di Asfalto

 MINORI: Si, ma che siano abituati a camminare, con un’età minima consigliata di 10 anni (proporzionata alle difficoltà del percorso) e SOLO SE accompagnati da uno dei genitori o da chi ne fa legalmente le veci.

TIPO PERCORSO: a/r

Domenica 22 giugnoBorgo di Pale – Cascate del Menotre – Eremo di S.Giacobbe - Borgo di Rasiglia

Nel nostro ultimo giorno di questo bellissimo week-end ci spostiamo verso il piccolo borgo di Rasiglia,  che è una frazione montana del comune di Foligno che sorge a oltre 600 metri di altitudine.

Il paese, che conserva le caratteristiche tipiche del borgo medievale raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro, è celebre soprattutto per le sue sorgenti: passeggiando per i suggestivi vicoli del centro è impossibile non rimanere incantati dai corsi d’acqua che attraversano l’abitato, rendendolo unico e affascinante, non a caso è chiamata la “Venezia” dell’Umbria.

La sorgente che alimenta e percorre Rasiglia è quella di Capovena: si trova nella parte alta del paese, ai piedi del palazzo che i Trinci (signori di Foligno tra il 1305 e il 1439) occupavano all’epoca del loro governo sul territorio folignate, e che percorre il paese formando rivoli e cascatelle che si riuniscono in una grande vasca denominata “Peschiera”, per poi riversarsi nel fiume Menotre.

Le origini di Rasiglia possono essere fatte risalire già al XII secolo, come attestano alcuni antichi documenti.

La sua posizione di frontiera verso il territorio sellanese e verso la diocesi di Spoleto, ha fatto sì che i Trinci vi costruissero una delle strutture difensive per rendere sicuri e controllabili i propri confini: ecco quindi il Castrum et Roccha Rasilia.

La Rocca di Rasiglia in origine occupava tutta la sommità del colle, con un andamento pressoché rettangolare, mentre attualmente restano visibili tratti delle mura di cinta e il rudere di una torre.
Un molino, una gualchiera, alcune case nel borgo erano di proprietà dei Trinci che, sfruttando la preziosa presenza dell’acqua, avevano dato inizio a quelle attività che per secoli hanno poi garantito la sopravvivenza di tutta la comunità (mulini e opifici) grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre.

Ancora oggi, la vita di questo splendido borgo continua ad essere scandita dall’acqua: l’elemento che passa per la tessitura, la lavorazione della lana e la tintura che viene riproposta attraverso una tradizione antichissima, risalente al 1200.

Nei dintorni visiteremo, un paesaggio ricco di biodiversità: le Cascate del Menotre e se avremo tempo, le Grotte dell’Abbadessa, di origine carsica, con suggestive formazioni di stalattiti e stalagmiti.

Per vederle, ci spostiamo al vicinissimo borghetto di Pale, dove il fiume precipita nella vallata sottostante formando tutta una serie di suggestive cascate circondate da una folta vegetazione.

Il fiume nasce dalle sorgenti del fosso di Favuella, ad 800 m s.l.m., nei pressi del paese di Orsano (frazione montana del comune di Sellano, a 30 km da Foligno) e del monte Mareggia. Nei pressi dell’abitato di Rasiglia, il fiume si arricchisce di un certo numero di acque tributarie e si allarga a scorrere nella omonima valle, ad un’altezza media di 530 m s.l.m.

Quest’ultimo precipitando a valle, ha modellato nel corso dei millenni una serie di suggestive cascate e forre scavate nella roccia, circondate da una folta e variegata vegetazione.

Il primo salto del Menotre si apre d’improvviso alla vista in tutta la sua fragorosa potenza, celando l’accesso a una piccola grotta naturale, nascosta dietro lo spumeggiare delle acque. Nonostante l’azione dell’acqua sulla pietra modifichi nel tempo la forma assunta da questa prima

cascata, quella attuale sembra ricordare il profilo di un abito bianco, che le è valso il romantico soprannome di “Velo della Sposa”. Il sentiero prosegue tra giochi d’acqua e piccole cascatelle per poi raggiungere un più imponente salto, immerso in un suggestivo scenario naturale di rocce levigate dalla potenza dell’acqua.

Nel breve percorso ad anello delle cascate, c’è una deviazione che ci condurrà in un luogo ricco di storia e spiritualità che affascina veramente molti visitatori provenienti da svariate parti d’Italia.

Si tratta dell’Eremo di Santa Maria Giacobbe a Pale di Foligno, un luogo sacro che risale al XIII secolo, immerso nella natura incontaminata.

L’Eremo di Santa Maria Giacobbe è composto da una piccola chiesa con monastero adiacente ed è stato costruito sulla rientranza di una parete rocciosa del Monte Pale. Il santuario è situato a un’altezza di circa 520 metri slm e si può raggiungere a piedi seguendo un sentiero in salita, segnalato con le 14 stazioni della Via Crucis. Una volta arrivati al Santuario, si può godere di una vista mozzafiato sulla valle del Fiume Menotre.

Secondo una tradizione tramanda oralmente, Santa Maria Giacobbe (madre dell’apostolo Giacomo) si sarebbe stabilita in questo luogo per scontare la penitenza per aver assistito alla passione di Gesù. Durante l’ascesa al Monte, avrebbe scavato le pareti di roccia con le dita; per questo motivo, il pellegrino che si reca in questo luogo può invocare la guarigione strisciando la parte del corpo da guarire contro la roccia.

Siamo giunti alla fine di questo bellissimo week-end, siamo molto vicini alla ss3 Flaminia che ci riporterà a casa. 

🥾 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗧𝗧𝗘𝗥𝗜𝗦𝗧𝗜𝗖𝗛𝗘:

 DIFFICOLTA’ PERCORSO: Escursionistico (E – riferimento alla tabella CAI al link https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Italia )
 LUNGHEZZA PERCORSO: 5 Km
 DISLIVELLO: circa 400 m
 DURATA ESCURSIONE: 4 ore
 PRESENZA GUADI: no
 CANI CONSENTITI: Si, ma solo se molto tranquilli, socializzati e abituati a procedere in gruppo, previo accordo con gli organizzatori

 PRESENZA TRATTI ESPOSTI: no

 PRESENZA DI TRATTI SOTTERANEI: no 

 TIPO DI TERRENO: Sentiero, Sottobosco, Roccioso Brevi tratti di Asfalto

 MINORI: Si, ma che siano abituati a camminare, con un’età minima consigliata di 10 anni (proporzionata alle difficoltà del percorso) e SOLO SE accompagnati da uno dei genitori o da chi ne fa legalmente le veci.

TIPO PERCORSO: anello

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